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L’incendio terribile in una fabbrica tessile di Karachi, dove 289 lavoratori, uomini, donne e bambini sono morti e altre centinaia hanno riportato terribili ustioni, non è un eccezione ma la regola per il proletariato del Pakistan. Rivela le atrici condizioni in cui è costretto a lavorare: nella fabbrica tessile i cancelli erano chiusi e le finestre sprangate.

L’ottimismo pare sia l’unica merce che la borghesia sia disposta a regalare negli ultimi tempi. Monti è ottimista, e vede la luce in fondo al tunnel. I mercati sono al settimo cielo dopo la decisione della Bce di acquistare “senza limiti” i buoni del tesoro dei paesi della zona euro. Mai come oggi, tuttavia, questo ottimismo è pura propaganda.

Diciotto anni dopo la fine dell’Apartheid e la nascita della “libertà e della democrazia”, l’omicidio brutale da parte della polizia di 34 minatori nelle miniere di platino di Marikana, di proprietà della Lonmin, ha svelato la cruda realtà fatta di sofferenza e tormento del proletariato sudafricano. Questo massacro ricorda quello di Sharpeville, dove nel 1960 sessanta manifestanti di colore vennero uccisi dal regime razzista dell’apartheid.

Nel momento in cui i combattimenti si sono estesi alle due principali città siriane, Damasco e Aleppo, in generale, il movimento di massa è notevolmente scemato, lasciando il posto alla guerriglia, come la lotta armata guidata dalle milizie dell'Esercito Libero Siriano (Els). Dove sta andando la Siria e che cosa la rivoluzione, o più correttamente, ciò che ne resta, potrà produrre?

I mass media borghesi greci e internazionali avevano orchestrato una vera e propria campagna terroristica, preannunciando caos e collasso economico nel caso Syriza avesse dovuto vincere le elezioni. Con un piccolo margine di vantaggio Nuova democrazia (Nd) ha così ottenuto il primo posto.

Il processo rivoluzionario boliviano ha sempre più amici intorno al mondo: sono i lavoratori e gli attivisti politici che vedono nella nostra lotta, la lotta del popolo lavoratore boliviano, una speranza per il futuro contro la crisi del capitalismo.

Cosa è successo al vertice di Bruxelles che doveva salvare l’Europa, la sua moneta unica, la civiltà e il benessere? Ne conserviamo un vago ricordo.

Come atto finale di una farsa Fernando Lugo è stato destituito dalla carica di presidente costituzionale del Paraguay, carica a cui era stato eletto con schiacciante maggioranza popolare nel 2008, dopo 61 anni ininterrotti di governo e dittatura del Partito Colorado. Il golpe parlamentare rappresenta la reazione a un processo che, tra mille contraddizioni, apriva spazi di partecipazione popolare in un paese dominato dai latifondisti e dalle multinazionali. Ora è necessario che questa partecipazione si trasformi in una mobilitazione massiccia in grado di difendere e allargare il processo.

I minatori Spagnoli hanno iniziato uno sciopero generale per difendere i loro posti di lavoro dal primo giugno. Intere aree delle Asturie e di Leon sono diventate campi di battaglia tra i minatori e le loro famiglie e le forze di polizia in tenuta anti-sommossa.

Una delle caratteristiche principali di una situazione rivoluzionaria è la repentinità con la quale lo stato d'animo delle masse può cambiare. I lavoratori imparano rapidamente sulla base degli  eventi. E gli eventi delle ultime ventiquattro ore dimostrano che i lavoratori e i giovani d'Egitto stanno imparando in fretta.

Lo scorso lunedi 21 maggio è stato sventato un attentato contro la vita del compagno Abraham Rivas. Rivas è il segretario generale del Sindacato nazionale dei lavoratori di Helados Efe (Sinatrasohe), nonché segretario generale della  Federazione nazionale del settore alimentare (Fenactralbeca, di recente costituzione), che organizza i lavoratori in 21 aziende diverse appartenenti al Grupo Polar. Rivas è anche un attivista rivoluzionario bolivariano e un sostenitore della tendenza marxista  Lucha de Clases.

Le elezioni in Francia e in Grecia rappresentano un cambiamento fondamentale nella situazione. La crisi del capitalismo europeo è entrata in una fase nuova e turbolenta. Un clima di rabbia sta diffondendosi in tutta Europa.

Le elezioni in Francia e in Grecia rappresentano un cambiamento fondamentale nella situazione. La crisi del capitalismo europeo è entrata in una fase nuova e turbolenta. Un clima di rabbia sta diffondendosi in tutta Europa.

La campagna del Front de Gauche per le elezioni presidenziali è stata un successo. Il risultato di Jean-Luc Mélenchon (11,1%) è quasi sei volte superiore a quello del candidato del Partito Comunista nel 2007.

Tra il 18 e il 24 maggio Alan Woods, teorico marxista britannico e direttore del sito In defence of Marxism (www.marxist.com), sarà in Italia per una serie di assemblee. La discussione verterà sul movimento #occupy e l’intervento dei marxisti.