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Gli idoli dello sport sono sempre di più idolatrati e sul mercato della comunicazione viene venduta la loro immagine di ragazzi bravi ed umili, amanti dei bambini e degli animali mentre, al contrario, sono degli insulsi personaggi che, normalmente, non hanno niente da dire, anche quando le loro autobiografie vengono pubblicizzate con budget di milioni di euro. Dopotutto, essere un buon prodotto da vendere è la funzione propria di ciascuna merce nel sistema capitalista e non esprimere opinioni o convinzioni politiche è sicuramente di buon aiuto!

Alcuni congressi sono ancora in corso ma un primo bilancio dell’8° congresso di Rifondazione comunista è possibile essendosi pronunciati oltre il 95% dei circoli.

I risultati delle elezioni spagnole di domenica 20 Novembre rappresentano una pesante sconfitta per il Partito Socialista (PSOE), piuttosto che una vittoria per il Partito Popolare (PP).

Il 2 novembre, Oakland, negli Stati uniti, ha visto una delle più grandi manifestazioni da anni, con diversi settori della classe operaia uniti per far sentire la loro voce e che sono riusciti a bloccare uno dei più grandi porti del paese.

La cattura e l’uccisione del colonnello Gheddafi sono state descritte dai mass media in tutti i dettagli scabrosi possibili. Con la morte di Gheddafi e la presa di Sirte, il Consiglio nazionale di transizione (CNT) sta parlando di formare un governo di transizione. Il CNT è riconosciuto dalle potenze imperialiste, di cui rappresenta gli interessi. Tuttavia, molti libici guardano con diffidenza giustificata al CNT e ai suoi sostenitori imperialisti.

Il primo giorno dello sciopero generale di 48 ore è stato sensazionale. Oltre ai lavoratori del settore  pubblico che hanno partecipato massicciamente allo sciopero, centinaia di migliaia di lavoratori del settore privato hanno scioperato per la prima volta. Decine e decine di migliaia di commercianti  hanno abbassato le serrande dei loro negozi in solidarietà.

La crisi finanziaria in Grecia è costantemente in prima pagina e sta focalizzando l'attenzione di tutti sulle sue possibili conseguenze. Come abbiamo già spiegato, la ragione di questo non è dovuto al reale peso dell'economia greca nel capitalismo europeo e mondiale. In termini assoluti la Grecia rappresenta solo il 2% del PIL dell'Unione Europea e anche il debito pubblico è solo il 3% del debito pubblico totale dell’ Eurozona. Il punto è, tuttavia, che la Grecia è l'anello più debole del capitalismo europeo, che ora è al centro della crisi globale del capitalismo.

Il 15 ottobre abbiamo visto a Roma una delle più grandi manifestazioni degli ultimi anni. 300mila, forse mezzo milione di persone hanno invaso le strade della capitale, ricongiungendosi idealmente alla manifestazione di un anno fa promossa dalla Fiom. Lo hanno fatto però a un livello più alto.

La giornata della manifestazione internazionale del 15 ottobre si avvicina. Lanciata dagli Indignados spagnoli, in Italia sta coinvolgendo tutti coloro che vogliono protestare contro gli attacchi di governo e padroni.

Finalmente, dopo dieci anni, il governo di destra composto dal Venstre (liberali), dai Conservatori e con il sostegno esterno del Partito del popolo danese (DF), populista e razzista, è stato sconfitto nelle elezioni del 15 settembre. Il risultato è tuttavia molto confuso, e porterà la Danimarca verso una situazione politica assai turbolenta.

Il movimento “Occupy Wall street” è entrato come un fiume in piena sulla scena della politica americana. Non dà segni di stanchezza: mercoledì scorso 15mila persone sono scese in piazza per le strade di New York. Non conosce confini, ispirandosi alle rivoluzioni arabe ed ai movimenti di massa in Grecia e Spagna. Costringe presidenti come Barack Obama a misurarsi con esso, quando ammette che tale movimento esprime la “frustrazione di tutti gli americani”. Una frustrazione che è aumentata durante il suo fallimentare mandato. “Occupy Wall Street” è  un movimento dalle potenzialità rivoluzionarie che mette in discussione lo stesso cuore geografico del sistema capitalista, volendo

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Quasi sette mesi dopo la caduta di Mubarak, la rivoluzione in Egitto è tutt’altro che finita. Il vecchio regime è ancora al potere e le masse sentono la rivoluzione scivolare via tra le dita. Tutto è cambiato, eppure tutto rimane uguale. Tuttavia, la rabbia dei lavoratori e dei giovani non è scomparsa, come indica la recente ondata di scioperi.

È davvero meraviglioso il movimento di studenti e lavoratori cileni che da tre mesi tiene testa al governo di destra di Sebastian Piñera, nonostante la brutale repressione dei carabineros, i loro attacchi deliberati a colpi di bombe lacrimogene alle sedi del Partito Comunista Cileno e del Sindacato dei lavoratori delle cartiere, le migliaia di arresti.

Scene incredibili a Tel Aviv. Sabato scorso, 7 agosto, oltre 300.000 persone sono scese in piazza in una città con una popolazione di meno di mezzo milione. Altre manifestazioni hanno avuto luogo a Gerusalemme, con un raduno di 30.000 persone, e migliaia si sono raccolte in altre città in tutto il paese.

L’opinione pubblica mondiale è stata scossa dalla notizia del sanguinoso massacro in Norvegia. Le prime notizie parlano di 91 persone uccise, di cui 84 ​​membri della Gioventù laburista (AUF)  in un campo estivo.